giorgia nicoli

UNIONE SARDA 23 luglio 2014

Cinema. Dal 29 luglio “La valigia dell’attore” a La Maddalena
Nel nome di Volontè (e di Germano e Golino)

di Sergio Naitza
Sono vent’anni che Gian Maria Volontè non c’è più, e accidenti se si sente la sua mancanza, quella genialità d’interprete capace di entrare con profondità e pignoleria nei personaggi per farne emergere l’anima sul grande schermo (ma anche sul piccolo o sul palcoscenico). Ci restano i film, tutte lezioni d’alta scuola, e il suo sguardo morale verso le cose del mondo e della vita. E questi tesori riemergeranno, assieme a molti materiali che raccontano di lui, nella decima edizione del festival
“La valigia dell’attore” (al via martedì 29, fino al 3 agosto) che si svolge a La Maddalena e che gli dedica un tributo a vent’anni dalla scomparsa. Scelta obbligata per il festival diretto da Giovanna Gravina Volontè (è la figlia) e organizzato dall’associazione culturale Quasar, anche perché – come molti sanno – Gian Maria visse nell’isolotto per lunghi periodi e nel cimitero del paese è sepolto.
Fedele alla sua ispirazione, il festival punta il faro sulle tecniche e sull’originalità del lavoro d’attore, offrendo a sedici giovani che arrivano dalle principali scuole nazionali di recitazione (ma due posti sono sempre riservati ai sardi) un laboratorio residenziale, che è già partito lunedì scorso e si concluderà sabato. Il docente è Elio Germano (34 anni e già 45 film nel curriculum), straordinario attore poliedrico, con una bacheca già onusta di premi: da quello di Cannes nel 2010 per La nostra vita, ai vari David, Globi d’Oro, Nastri d’Argento e Ciak d’Oro. Germano sta alacremente lavorando con i suoi allievi sul tema “Allenamento traumatico: dal teatro al provino audio/video” ovvero sta insegnando come sopravvivere agli spietati casting cinematografici e televisivi, dove anche un attore con alle spalle l’esperienza dell’Accademia o del palcoscenico finisce per fallire questi provini che richiedono invece altre regole.
Germano, il 30 luglio, la mattina sarà protagonista di un incontro pubblico e la sera sarà insignito del premio Gian Maria Volontè.
Ricco il calendario della manifestazione tra proiezioni, incontri e dibattiti. Focus, come detto, su Volontè. Martedì 29 si parte con la rassegna antologica Gian Maria Volontè tra cinema, teatro e televisione curata da Orsetta Gregoretti e con la testimonianza di Ferruccio Marotti che racconterà i retroscena di Un attore contro, documentario sull’attore da lui firmato. Giovedì 31 un altro doc, Indagine su un cittadino di nome Volontè di Andrea Bettinetti, a seguire tavola rotonda con i curatori di due pubblicazioni su Gian Maria, Il lavoro d’attore (di Alejandro de la Fuente e Mirko Capozzoli) e L’immagine e la memoria (di Fabrizio Deriu e Valeria Mannelli). Venerdì 1 agosto una rara intervista, Hablemos, rilascata a Montevideo nel 1992 e il video che raccoglie scene e testimonianze dello spettacolo teatrale Tra le rovine di Velletri che Volontè portò in scena nel 1994. In più due mostre fotografiche dedicate all’attore.
La giornata del 2 agosto è tutta dedicata a Valeria Golino (premiata col David per Il capitale umano di Virzì, che sarà proiettato il giorno prima e col premio Anna Magnani al Bif&st di Bari per Come il vento di Marco Simon Puccioni in programma la sera). Sipario il 3 agosto alle 21, 30 col film Uomini contro di Francesco Rosi, in cui Volontè regalò una delle sue memorabili interpretazioni nei panni del tenente Ottolenghi, ispirato al libro Un anno sull’altopiano di Emilio Lussu.
Come sempre i luoghi del festival sono gli ex Magazzini Ilva e l’arena della Fortezza I Colmi.
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